Andare oltre le proprie paure

andare oltre le proprie paure

Andare oltre le proprie paure

Cinque consigli per essere più coraggioso.

Hai mai avuto paura di sbagliare, di fallire di essere giudicato, di perdere qualcosa, di perdere qualcuno. Beh penso proprio di sì perché non esiste essere umano che non abbia vissuto queste paure. Tutti le abbiamo vissute magari in fasi diverse della nostra vita, paure di tipo diverso.

Molto spesso nella fase dell'adolescenza abbiamo una grande paura di essere giudicati, di essere rifiutati dai nostri gruppi di amici. Nella fase della vita adulta, invece, possiamo avere paura, per esempio, di fallire nel lavoro. Nella fase più tardiva della nostra vita possiamo aver paura di perdere magari qualcuno che ci è stato vicino per tanti anni.

Ma il tema non è avere o non avere paura, il tema è avere o non avere coraggio. Dobbiamo essere molto chiari: il coraggio non è l'assenza di paura. Il coraggio è il saper agire nonostante ci sia la paura, il saper agire quando si capisce che oltre la paura la posta in gioco è più alta e tu non puoi rifiutarti di fare qualcosa. Questo è il coraggio. Anche nell’ambito militare d'élite, le persone che non percepiscono paura vengono regolarmente scartate dai corpi speciali, perché sono persone rischiose, sono persone che mettono a repentaglio la sicurezza propria degli altri e quindi anche la missione a cui vengono assegnati.

andare oltre le proprie paure

La paura è fisiologica, ci salva la pelle; ma la paura è un meccanismo di sopravvivenza, quindi aumenta le chance che tu ti salvi la pelle ma non ti permette sempre di raggiungere i tuoi obiettivi più alti, non ti permette di vivere una vita straordinaria, ti permette di sopravvivere. Ma la vita straordinaria tua, mia e di chiunque altro sta oltre la tua paura, perché se c'è una cosa che si impara nella vita è che si cresce proprio affrontando le proprie paure. Non c'è crescita se non quando si affronta la paura e non c'è modalità di affrontare la paura se non andandole incontro. Puoi togliersi dalla testa che la paura diminuisca se tu scappi, è esattamente il contrario.

Più tu provi ad allontanarsi dalla paura e più la paura ti insegue come un fantasma incattivito. Quindi abituati all'idea che se hai una paura è fisiologico che ce l'abbia, ma se oltre quella paura tu senti che c'è qualcosa a cui tieni veramente, allora il tema è tirare fuori il coraggio per affrontare quella paura.

Il coraggio si sviluppa allenandolo, il coraggio è un muscolo, il coraggio non è una caratteristica con cui qualcuno nasce. Noi nasciamo con una propensione ad aver paura proprio perché è un meccanismo di sopravvivenza un meccanmismo di difesa.

Nasciamo con la paura e cresciamo nel coraggio, e quindi il coraggio è un muscolo che va allenato. Come? Imparando ad affrontare le sfide, imparando ad andare incontro ai piccoli rischi come fa un atleta che non comincia da giovane ad allenarsi come un campione olimpico, si costruisce allenamento dopo allenamento fino a quando il suo organismo è in grado di tollerare carichi di lavoro più alto.

Il coraggio è la stessa cosa, si comincia col vincere la paura di andare all'asilo quando sei piccolino e i genitori hanno il compito di spingerti in quella classe anche se stanno male quanto te o magari più di te, e poi si superano le piccole paure delle interrogazioni degli esami dell'università, eccetera, eccetera, eccetera.

La vita è la nostra palestra e più tu ti tiri indietro davanti a questi singoli allenamenti e più le paure aumenteranno di intensità e di spessore. Ecco ci sono però alcuni consigli che possono essere utili per provare a sviluppare più coraggio.

Il primo consiglio è molto riflessivo: scrivere i vantaggi del cambiare crescere vincendo le tue paure e confrontarli razionalmente con ciò che accade se resti fermo, perché il nostro istinto ci porta a proteggerci, ma noi non siamo solo istinto, noi esseri umani siamo prima di tutto ragione e se vogliamo dirla tutta, e allora usiamo questa ragione per addomesticare l'istinto, per addomesticare la paura, perché è evidente che se ti fai prendere dalla paura, perdi di vista la ragione stessa per cui tu senti la spinta di dover fare quella cosa, è ovvio che tirerai indietro. Allora scrivi i vantaggi del esprimere coraggio. Scrivi come saresti oltre quella paura, oltre quella sfida, e confronta questa nuova situazione con la situazione del te fermo rimpicciolito nel tuo angolo senza trovare la forza di osare. Perché quando ti fai prendere dalla paura, quello che accade nella nostra mente è che percepisci i vantaggi del non agire, ma in realtà quelli non sono i veri vantaggi, quelli sono delle illusioni, perché appena esci dalla fase acuta della paura, quei vantaggi si sciolgono come neve al sole, non esistono più, e tu torni a domandarsi "ma perché non l'ho fatto?", "ma perché non l'ho fatto, avrei dovuto farlo, sarebbe stato meglio farlo".

Allora scrivi e metti sul piatto della bilancia queste due versioni di te e chiediti quale ti piace di più.

Punto numero due: condividi i tuoi obiettivi con qualche persona di cui ti fidi in modo tale da dare la tua parola che farai tutto quello che devi fare per raggiungere quegli obiettivi, e non fare per favore come tanti che alla parola data danno poco peso. La parola data è la cosa che vale di più nella vita di un uomo o di una donna. Quindi dai la tua parola a una persona di cui ti fidi e non scappare più dalla parola data.

Punto numero tre: reinterpreta i tuoi fallimenti perché i fallimenti possono essere qualcosa che enfatizza la tua paura, perché li hai già vissuti e li ripeti nella tua testa, e quindi ti metti già in testa che ci sarà di nuovo quella situazione, ma in realtà i fallimenti sono la risorsa più preziosa da cui imparare per non fallire di nuovo. Quindi non devi rimuovere i tuoi fallimenti, devi essere quasi orgoglioso degli sbagli che hai fatto, perché hai permesso alla tua vita di darti degli strumenti per capire cosa non devi ripetere, cosa devi fare meglio. Quindi anche qua reinterpreta e guarda negli occhi i tuoi fallimenti. Non provare a scappare da loro, guardagli negli occhi con orgoglio, non perché li ami, li vuoi ripetere, vuoi restare lì, ma perché sono degli strumenti da cui tu puoi apprendere.

Punto numero quattro, centra abbastanza con la parola data: impara ad essere fedele a te stesso, ai tuoi ideali, ai tuoi valori, non scendere a compromessi, non snaturare chi sei vivendo una vita priva di autenticità, priva di verità, piena di maschere perché ti perdi, e l'abbiamo visto succedere a tantissime persone, è nella storia dell'umanità! Sii te stesso e come diceva poi l'oracolo di Delfi: per essere te stesso devi prima di tutto conoscere te stesso. E quindi è un percorso introspettivo la crescita, non è qualcosa che devi fare per assecondare i desideri di qualcun altro. Non scendere a compromessi, sii flessibile con la vita e con gli ostacoli che ottieni e che incontri, ma ovviamente flessibile non vuol dire scendo a compromessi, mi dimentico dei miei valori, perché questo è il modo migliore per perderti. Il coraggio matura da quella sensazione di centratura che ti dà l'essere vero a te stesso. La paura si amplifica da quella sensazione invece di perdita di equilibrio che l'essere umano ha quando viene meno ai suoi valori più intimi e più profondi.

Punto numero cinque: segui un percorso, creati un metodo, come se dovessi allenarti per le Olimpiadi, come se dovessi imparare una nuova lingua. Mettiti nell'ordine di idee che tutte le variabili che riguardano l'essere umano sono migliorabili con un lavoro metodico che ti permette di andare da dove sei oggi, o meglio da chi sei oggi, a chi vuoi essere domani.

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