Gestire la paura del rifiuto

Gestire la paura del rifiuto

Gestire la paura del rifiuto

Essere rifiutati fa male sì lo so ma rimanere bloccati dalla paura del rifiuto credimi crea danni ancora peggiori qui, proverò a spiegarti come gestire al meglio la paura del rifiuto.

Una cosa è certa, tutti noi nella vita capita di essere rifiutati, capita da bambini quando magari un amichetto ci tradisce, capita da adolescenti quando ci innamoriamo di qualcuno che invece non ci vuole, capita da adulti quando non siamo apprezzati.

Semplicemente non veniamo riconosciuti come ci piacerebbe, per la maggior parte di noi questo non rappresenta un grandissimo problema, nel senso che si impara a convivere con il fatto che non possa possiamo piacere a tutti e per ogni persona che ci rifiuta sappiamo anche che ci sarà qualcuno che ci apprezza e che ci vuole bene, però in alcuni casi in alcune persone questa situazione creano un attenzione è un dolore maggiore e si instaura con il passare del tempo una vera e propria paura di questo rifiuto.

Il terrore di venir rifiutati ovviamente blocca nelle scelte, blocca nell'essere che si vuole essere, scusa il giro di parole.

Essere se stessi, credo che sia un'associazione importante da capire, più forte è il rapporto con te stesso, cioè più credi in te stesso più forte è la tua autostima e meno sarai ovviamente esposto alla paura del rifiuto e ovviamente nel caso che un rifiuto ci sia si rivolgerà i a quelle risorse interiori per trovare la forza per superarlo e per non metterti in discussione 360 gradi.

A volte però questo rifiuto tocca appunto delle persone che non hanno questa forte autostima e per queste persone il rifiuto ovviamente diventa un problema più grosso da gestire, finisce con il condizionamento della tua capacità di interagire normalmente con gli altri e con il mondo esterno, ed è per questo che credo sia importante sviluppare qualche risorsa in più per imparare a gestirla al meglio.

Una delle maestre del coaching strategico Cloé Madames proporre un approccio paradossale molto interessante al tema del rifiuto, il punto di partenza è che secondo lei la paura del rifiuto in realtà si sviluppa e si accentua in quelle persone che non hanno sviluppato una dimestichezza con il rifiuto stesso, cioè quasi come se lei dicesse: chi accetta il rifiuto senza grossi problemi è chi è allenato al rifiuto, chi si è abituato al fatto che non può piacere a tutti. Al contrario chi invece fin da piccolo, probabilmente, ha fatto fatica interagire con il concetto del rifiuto effettivamente non si è mai allenato ad esso, ed è proprio per questo che fa molta fatica a gestirlo.

Cloé Madames fa un esempio secondo me molto interessante quello di un ragazzo che magari è talmente terrorizzato dal rifiuto che può ricevere dalle ragazze che si isola e cosa farà tenderà ad evitare tutte quelle occasioni che possono portare ad un rifiuto, però se ci pensi tutte le occasioni che possano portare ad un rifiuto sono anche quelle che possono portare ad un'accettazione perché se ti isoli ed eviti il contatto e l'interazione non avrai un rifiuto, ma come farai a conoscere qualcuno?

Quindi lei propone un processo di desensibilizzazione, se vogliamo chiamarlo così e voglio darti questo esempio anche se magari che può sembrare un po eccessivo.

Lei dice guarda va in un centro commerciale molto frequentato vai nell'ora di punta e mettiti sotto una scala mobile dove c'è un grande passaggio e tutte le ragazze più o meno della tua età che incontri prova a sorridere e magari a offrire di andare a prendere un caffè per un aperitivo, chiaramente questo terrorizza la persona che ha paura del rifiuto, è una delle difficoltà ovviamente di questi approcci è che effettivamente la persona faccia quello che gli viene suggerito, però concentrati un attimo a pensare a cosa succede se questa persona fa questa operazione, beh, ci sarà o rifiuto, ci sarà una risata, ci sarà un altro rifiuto, ci sarà uno strano commento di qualcuno, poi magari ci sarà anche qualche ragazza che scenderà dalla scala mobile sarà felice di trovare uno che sorridente dice, vieni a prendere caffè con me. Quindi questa strategia porta inevitabilmente a due risultati, uno che se ti rifiutano tutti dopo 34 rifiuti insomma penso che ti verrà quasi da sorridere anche a te, probabilmente questo rifiuto non fa più male perché ti accorgi che va avanti lo stesso che sei ancora li è ancora in piedi, due, può portare all'effetto opposto cioè a uno sblocco della situazione perché magari qualcuno invece non ti rifiuta e ti dice perfino a volentieri perché no. Insomma una cosa è certa anche se questo esempio ti può sembrare un po esagerato la soluzione per superare qualsiasi tipo di paura non è mai scappare, non è mai rifiutarsi, non è mai ridurre l'esposizione, ma è il contrario, cioè imparare ad affrontare e ad imparare anche a gestire le proprie risposte quando la paura si instaura.

Gestire la paura del rifiuto

La paura è una cosa assolutamente naturale, bisogna ricordarsi che l'agire con coraggio non è l'agire di qualcuno che non percepisce la paura, quella sarebbe incoscienza, ma è l'agire di chi nonostante percepisca la paura decide che la posta in gioco è così alta che vale la pena andare avanti lo stesso.

Magari ti starai chiedendo come mai la paura del rifiuto è così forte in noi, in realtà la ragione è molto semplice, ancora una volta è una ragione del tipo evolutivo.

Nel mondo antico il rifiuto l'allontanamento dalla tribù il fatto che una persona potesse essere abbandonata dalla propria tribù corrispondeva in larga misura una condanna a morte, perché sopravvivere da solo in isolamento era pressoché impossibile, ma i rifiuti a cui siamo esposti oggi sono di tipologia diversa, oggi raramente un rifiuto corrisponde, nemmeno metaforicamente, ad una morte, anzi potreste anche scoprire che da un rifiuto nasce una nuova opportunità. Tra le più grandi benedizioni nella vita di una persona c'è quella di non aver raggiunto determinate cose, quindi magari anche di non esser stati accettati da qualcuno, che magari non sarebbe stata la persona giusta per te.

Quindi cerchiamo, per quanto possibile, di non drammatizzare il tema del rifiuto, perché quando si chiude una porta in genere se ne apre un'altra, anzi si apre un portone, quindi affrontare e non scappare e imparare ad agire con coraggio andando oltre le proprie paure

Gestire la paura del rifiuto

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