Soffrire, chiudere una relazione

Soffrire, chiudere una relazione

Perché non riesci a chiudere una relazione che ti fa soffrire? Esistono relazioni che evidentemente fanno soffrire le due persone coinvolte. Le persone sanno o perlomeno una delle due persone sa, che la relazione andrebbe chiusa, che non sta funzionando, che c'è sofferenza, dolore, attrito. Che non porta quel piacere, quell'appagamento che una relazione dovrebbe portare, però continua a investirci tempo, emozioni, e quindi continua in realtà a soffrirci. È logico che capire perché questo accade ci rende finalmente in grado di liberarci dal dolore che la relazione in effetti ci sta provocando. Chiaramente questo scenario è soprattutto tipico delle relazioni di coppia, delle relazioni sentimentali in cui nascono delle tensioni delle rivalità delle incomprensioni, a volte anche molto profonde ma nonostante questo le persone stanno assieme. Capita spesso di incontrare coppie di questo genere o perlomeno coppie in cui uno dei partecipanti ci sta male e si ci chiede ma perché state assieme, ma perché non vi mollate piuttosto che soffrire in questo modo?

Relazioni che spesso sono caratterizzate veramente da tira e molla, da un grado di logorio gigantesco che ad un certo punto veramente coinvolge l'intera esistenza delle persone coinvolte è una relazione non dovrebbe essere così. Non è che ci si possa aspettare che una relazione sia sempre perfetta, sempre in grado di darti esattamente quelle emozioni che vuoi. D'accordo, bisogna anche investire nelle relazioni affinché crescano, perché funzionino meglio, però certe volte si ha veramente l'impressione che si sia raggiunto un limite è che ci siano delle ragioni dietro per cui le persone non sono in grado di distaccarsi. Ossia la ragione per cui le due persone stanno assieme non è perché stanno bene assieme ma perché fanno fatica a separarsi.

Qui ti indico tre idee su cui riflettere nel caso ti trovassi in questa situazione per provare a capire se una di queste, o tutt'e tre magari ti riguardano, in modo tale da poter porre qualche rimedio.

La prima e più ovvia ragione per cui una persona può far fatica ad allontanarsi da un'altra persona anche se questo provoca sofferenza è una bassa autostima, la paura di rimanere da soli, la paura della perdita, la poca fiducia nel futuro e nel se stessi, il non sentirsi degni di nulla di più di quello che si ha, lo scarso amor proprio. Chiamiamola come vogliamo ma nell'area di un autostima non solida è logico che si annidi la possibilità che una persona non riesca a staccarsi da una relazione tossica che fa soffrire.

Un altro punto molto importante è il senso di colpa per un'eventuale interruzione, ossia la paura di non riuscire a gestire le conseguenze della scelta di allontanamento. A volte questo coinvolge la paura di essere visto come cattivo come spietato e a volte significa il non riuscire a gestire l'immagine che l'altra persona si crea.

Un terzo punto molto frequente è l'abitudine alla sofferenza che è molto tipica in quelle persone che soffrono della sindrome della crocerossina o del salvatore. Quello del soffro per il bene degli altri, accetto di soffrire per il quieto vivere, mi sacrifico per la relazione. Ripeto è ovvio ci sono delle situazioni in cui questo magari serve per un periodo, ma alla lunga anche questo non funziona, quindi se ti trovi in una situazione di questo tipo rifletti perlomeno su queste cose su come rafforzare la tua autostima su come sentirti meno in colpa se scegliessi di allontanarti perché è un tuo diritto vivere una vita che ti dia appagamento, felicità, positività anche nelle relazioni. Infine il cercare di disabituarsi all'idea che devi soffrire a tutti i costi, perché non sta scritto da nessuna parte che questo sia il tuo destino almeno che non lo scegli tu.

Voglio aggiungere un'altra annotazione secondo me molto importante, c'è uno studio ormai molto famoso fatto dall'Università di Harvard che si chiama Study of Adult Development che ha seguito proprio nel corso di una vita un gruppo piuttosto consistente di persone monitorando in sostanza vari aspetti della loro vita, la salute, la situazione finanziaria ed economica, la situazione relazionale, quindi aspetti che sono puramente medici, psicologici, sociali, economici. La cosa veramente sorprendente che è emersa da questo studio che dura da tantissimi anni se non sbaglio attorno a 75 anni quindi è uno studio davvero unico in questo senso è che le relazioni positive e appaganti sono fortemente correlate con la salute e la longevità, addirittura le conclusioni estrapolate recentemente da questo studio dicono che le persone che sono più soddisfatte della loro vita relazionale attorno ai 50 anni sono le persone più sane e più longeve. Credo che valga la pena riflettere su questa cosa perché, si certo conta tutto conta anche il colesterolo, la pressione, tanti fattori biomedici ma l'essere umano è un essere molto complesso e le relazioni hanno un ruolo centrale nella nostra felicità ed evidentemente anche nel regolare molto della nostra salute. Forse non facciamo abbastanza per ricordarci di questo, forse ce ne dimentichiamo troppo spesso, forse pensiamo che le relazioni siano qualcosa di aggiuntivo di bello da avere ma non fondamentale e invece io credo che bisogna rovesciare questa dinamica e accettare che relazioni sane e appaganti sono fondamentali per la salute, per la felicità, per la longevità e non significa che una persona che non ha una relazione sentimentale non possa essere sana e felice, ci mancherebbe, non ci sono solo le relazioni di coppia peraltro. Nell’appagamento complessivo legato alle relazioni contano moltissimo le amicizie, conta il tipo di relazione che si mantiene nel tempo con i genitori, conta ovviamente la relazione fondamentale con i figli. Quindi parliamo di relazioni in senso generale, come degli ingredienti fondamentali per una vita sana lunga e positiva.

Soffrire, chiudere una relazione

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