Come i social ci tengono schiavi

Come i social ci tengono schiavi

Come i social ci tengono schiavi

Oggi scoprirai che non sei tu ad avere il controllo su come utilizzi i social media, ma che sono loro a controllare te.

La maggior parte di noi pensa di avere il controllo della propria vita, pensiamo di essere razionali di decidere tutto volontariamente e di avere un quadro molto completo delle informazioni che ci permette appunto di fare le scelte più intelligenti per noi.

Purtroppo, e questo è dimostrato ormai da decenni di ricerca, non c'è niente di più falso di questo. Questo riguarda ogni tipo di scelta, questo riguarda gli acquisti, questo riguarda la vita di tutti i giorni, moltissime delle azioni che distinguono le nostre giornate moltissimi i gesti, moltissime abitudini, pensieri perfino che ripetiamo ogni giorno non sono sotto il nostro diretto controllo, ti faccio alcuni esempi.

Sei sicuro per esempio di essere sempre in controllo di quanto e cosa mangi? penso che sia noto a tutti che non è così, tutte le volte che è capitato di mangiare troppo, di abbuffarsi, oppure di prendere un cibo che sappiamo che non ci fa bene eravamo razionali? No, però l'abbiamo fatto, sapevamo che non ci faceva bene, ma allora perché abbiamo agito così? sei sicuro che sia una scelta razionale, ponderata, intelligente, coraggiosa fatta veramente con forza?

Quello di fumare dubito, si magari lo dice come battuta per auto proteggerti, ma chiunque fuma sa benissimo che si sta danneggiando e può decidere di danneggiarsi ed è libero di farlo, ma fare finta che ci sia una razionalità dietro è veramente ridicolo.

La stessa cosa con chi beve troppo o con chi manda i messaggi mentre guida o con chi guarda 200 volte al giorno che cosa è successo sui social. Purtroppo ci puoi girare attorno puoi fingere con te stesso ma il tema è, non sei tu che hai il controllo e vada bene non sto dicendo che sei sciocco, incapace, ingenuo, non mi permetterei mai il tema è un altro è che succede a tutti perché la biochimica del cervello funziona così, la biochimica del cervello cade molto facilmente nella trappola degli automatismi delle abitudini e succede questo perché percepiamo qualche livello di piacere, soddisfazione e compenso per uno stato di noia, frustrazione, rabbia. Qualsiasi dei comportamenti che ho citato adesso e lo conferma la ricerca, viene stabilizzato, viene internalizzato, diventa un'abitudine perché ti dà un attimo di sollievo e funzionano così anche i social, anzi soprattutto i social ce li hai in tasca nel tuo telefonino. Quando sei annoiato, quando sei stanco, quando sei frustrato, quando sei un po arrabbiato, quando ti senti solo il tuo cervello cerca un po di dopamina cerca un sollievo biochimico e il tuo cervello come il mio ha capito, benissimo ormai che questo sollievo ce l'hai nella tasca quindi automaticamente senza il coinvolgimento di nessuna risposta razionale condiziona il tuo gesto e fa sì che tu appunto, centinaia di volte al giorno tiri fuori il telefonino per guardare delle cose che in larga misura sono assolutamente inutili.

Come i social ci tengono schiavi

Questo riguarda i social ma riguarda anche whatsapp, riguarda youtube, riguarda tutti i sistemi che ci sono oggi a disposizione, funzionano tutti allo stesso modo e non è qualcosa per avercela contro a questi sistemi, ci mancherebbe, ma è proprio per far capire che c'è un utilizzo che tu puoi fare di questi sistemi oppure una passività che fa sì che il sistema finisca con l'utilizzare te, quindi non è una questione di giudizio su come funziona un una piattaforma social assolutamente è una questione di realizzare come funziona il nostro cervello e come facciamo a proteggerci dalla invasione di tutti questi meccanismi che finiscono col togliere veramente risorse al nostro cervello e anche a distrarci, farci allontanare dai nostri obiettivi.

La soluzione più semplice è quella di lavorare a monte, cioè noi, non dobbiamo rinunciare all'utilizzo di questa connettività perché è parte centrale della nostra società ma forse dobbiamo pensare di lavorare su noi stessi per essere un po meno stanchi, un po meno stufi, un po meno arrabbiati e un po meno annoiati, cioè di essere noi più centrati perché se siamo più centrati se siamo più in equilibrio automaticamente siamo anche più in controllo e dunque se sei più in controllo sei tu che scegli di aprire una determinata piattaforma perché ti interessa andare a vedere una cosa, ma non cade in quell automatismo che penso ti riguardi e riguarda un po tutti noi ma che vedi anche in giro. Di gente che sta la a guardare il telefono e non ha nemmeno la consapevolezza di che cosa esattamente sta cercando, passi da un'immagine all'altra, da un video all'altro poi nel momento in cui torna qualcosa dalla realtà a ri-catturare la tua attenzione un istante dopo non ti ricordi nemmeno dove eri cosa stavo guardando perché era tutto automatico.

Come i social ci tengono schiavi

Quindi la chiave non è la rinuncia, ma è avere meno bisogno del compenso, avere meno bisogno di questa produzione chiamiamola un po artificiale di dopamina perché la riesci a produrre tu consapevolmente. Se quando sei annoiato, stufo, stanco, provi per esempio a fare tre respirazioni profonde a fare qualche minuto di meditazione ti accorgerai immediatamente che ti sentirai sollevato e se dopo questo andrai anche a guardare un social non è un problema, lo farai con un'altra prospettiva, con un'altra ottica sarai più consapevole quindi sarà un'esperienza che magari ti porta anche qualcosa di utile, opposta a un'esperienza automatica di cui non ti rendi nemmeno conto ma che condiziona la tua vita.

Come i social ci tengono schiavi

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