Crypto Assets e BCE

Crypto Assets

I Crypto Assets sono utilizzati in questo preciso momento per tentare di aggirare le sanzioni contro la Russia. A lanciare questo allarme è stata il presidente della banca centrale europea Christine Lagarde che ovviamente ha condito il tutto con un pizzico di totalitarismo classico delle banche centrali, dicendosi molto preoccupata quanto i Crypto Assets non sono nè moneta ne un mezzo di pagamento, tra le righe teneva a sottolineare che il monopolio di ciò è nelle loro mani.

Qual’è il messaggio che la BCE ci sta lanciando? E quali possono essere le soluzioni che potrebbero mettere in atto nelle prossime settimane.

Vediamo cosa si riesce a capire... rincara il tutto il membro del comitato esecutivo della BCE Fabio Panetta. Il rischio di un uso improprio di Crypto Assets per aggirare le sanzioni contro la Russia è un importante monito, ci segnala che questi mercati devono rispettare degli standard più rigidi cioè l'antiriciclaggio è la trasparenza.

Quindi mettono il dito sempre nella stessa piaga, partono dalla Russia che cerca di aggirare le sanzioni con i Crypto Assets per arrivare lì... in modo queste Crypto Assets non costituiscano una grande falla nel cuore del sistema finanziario.

La lagarde va giù pesante intervenendo all’Innovation Summit 2022 della banca dei regolamenti internazionali, la banca delle banche centrali, e dice che “diversi individui o gruppi ovviamente stanno cercando di convertire i rubli in Crypto Assets, in quanto i volumi della conversione dei rubli in stablecoins o Crypto Assets sono al momento i più alti dal 2021”

Ma di quanto si sono innalzati? ora dai grafici che si trovano su rete si può vedere che effettivamente la capitalizzazione di mercato del Theter USDT (una delle tante stablecoins) è schizzata intorno all’11 di febbraio del 2022, una decina di giorni prima della dell'invasione Russa in Ucraina ed da allora il volume è aumentato di un bel po. Ma questo non vuol dire che questi volumi che si leggono in questi grafici di queste stablecoin non siano altro che delle posizioni che sono state chiuse, in cioè persone che sono uscite dal mercato del bitcoin e quindi questi capitali siano confluiti In Theter (sono naturalmente supposizioni).

Crypto Assets

Detto ciò stiamo comunque parlando di qualche miliardo, cioè non stiamo parlando di importi che possano giustificare l'utilizzo di Crypto Assets, di bitcoin, di stablecoin da parte di grandi enti o istituzioni russe perché non ci sono i volumi. Cioè come indicato da alcune statistiche pubblicate le criptovalute si è vero che sono un'ancora di salvezza per aggirare le sanzioni, ma è molto più probabile che queste valute siano utilizzate da individui, come dice la stessa Lagarde, o gruppi di persone comuni. Infatti Roman Nekrasov co fondatore della fondazione Entry, sottolinea che i partecipanti vedono un aumento dei volumi delle transazioni dei clienti da tre a cinque volte nell'ultimo periodo secondo uno stodio di caico, alla fine di febbraio i volumi di scambio del usdt per rubli sono balzati ai massimi degli ultimi dieci anni, secondo bloomberg che si riferisce sempre allo studio di caico, il 5 marzo il volume degli scambi usdt rispetto al rublo è stato di 2,6 miliardi di rubli e il 6 marzo è stato di 1,4 miliardi di rubli il volume delle operazioni con bitcoin ha raggiunto 2 miliardi di rubli. Considerate che a febbraio il volume medio giornaliero degli scambi era di circa 300 milioni di rubli quindi aumentato a dismisura.

Non dobbiamo comunque farci impressionare più di tanto da questi numeri, sono numeri importanti per il mondo cripto ma non sono numeri in cui possono infilarsi grandi enti, non fosse altro che quest'ultimi gestiscono volumi molto molto elevati. Allora sono gli oligarchi russi che stanno utilizzando le valute? è probabile, ma allora perché la BCE col nome di Fabio Panetta la Lagarde insistono su questo punto dei Crypto Assets.

Il membro del board della bce non ha dubbi a riguardo, perché “bisogna assoggettare i Crypto Assets e tutte le varie attività a regolamentazioni, controlli e supervisione ferrei” Il che è il minimo, dice, che si possa fare.

 

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